Esce in questi giorni il mio nuovo pamphlet. Il libro è stato concepito per dare una risposta esaustiva alle preoccupazioni e domande che mi sono state formulate in questi ultimi tre mesi da lettori e followers delle mie attività mediatiche. Mi sento di dire che è il miglior libro che ho scritto da sempre, più completo, più approfondito ed anche più assertivo. Ho deciso di fare un salto quantico e di mettermi nelle mani di Amazon, rinunciando a pubblicare con i precedenti editori. La finalità di questa scelta è duplice, in primis consentire a tutti i lettori di lingua italiana che vivono all’estero di poter acquistare con semplicità il libro grazie alla rete distributiva di Amazon che riesce a rendere disponibile il libro dagli USA all’Australia. Sono rimasto colpito nel conoscere come una consistente percentuale di lettori del mio portale siano italiani residenti all’estero (circa il 25% del totale). In secondo luogo la scelta di Amazon è ricaduta per bypassare la censura su argomenti ritenuti scomodi da alcuni precedenti editori. In sintesi quando si scrive un libro, il manoscritto è soggetto oltre alla revisione grammaticale anche a quella editoriale: pertanto alcuni argomenti se non sono graditi al vostro editore vengono solitamente con eleganza censurati o vistosamente limati.
Amazon risolve il tutto: impagina, controlla l’ortografia, propone ed elabora la veste grafica, ma non mette mano ai contenuti che rimangono sotto la piena responsabilità dell’autore. Ho deciso di puntare su Amazon anche per sensibilizzare i lettori ad alcune tematiche ambientali che impattano l’industria editoriale in senso tradizionale. Amazon evita il macero dei libri in quanto questi ultimi vengono stampati esclusivamente on demand quindi nello stesso momento in cui vengono acquistati o richiesti online. Questo impedisce l’accumulo di scorte o giacenze che rischiano di rimanere invendute nel lungo termine. Ho voluto prediligere questo market place online per dare una dimostrazione pratica di come le nuove tecnologie digitali (come appunto la stampa on demand) sono destinate a cambiare velocemente il nostro modo di vivere e soprattutto il nostro modo di lavorare, a cominciare proprio dall’industria editoriale. Il libro da questo punto di vista affronta la trasformazione del mercato del lavoro focalizzandosi su quali saranno i mestieri più richiesti nel prossimo futuro ed in particolare quali corsi di laurea potranno dare soddisfazione occupazionale.
Le nuove tenologie digitali come il 3D printing, il near field communication (come i pagamenti contact less) i Google Glass, il clouding e le loro interazioni con gli smartphone di ultima generazione cambieranno molto velocemente il nostro modo di lavorare, vivere ed interagire con gli altri. Stiamo vivendo in tempo reale una nuova rivoluzione industriale, per questo motivo entro i prossimi vent’anni la metà dei lavori che oggi conosciamo scompariranno o saranno diventati obsoleti. Il pamphlet non dimentica il mondo degli investimenti, vengono affrontati le problematiche principali che impattano su chi oggi deve decidere come e dove investire i propri risparmi, approfondendo il ruolo dei mercati emergenti e dei paesi di frontiera. Non viene dimenticata la vicenda del bail-in sulle banche cipriote e tutte le conseguenze che questa ha cagionato in Europa, sottolineando come d’ora innanzi anche i depositanti e correntisti saranno esposti a rischi finanziari un tempo impensabili. Su quello che rimane del Bel Paese si concentra quasi tutta la terza parte dell’opera. Il focus sul settore immobiliare dovrebbe essere fatto leggere a tutti i costruttori edili e loro progettisti, per far comprendere che cosa li aspetta.
Chi decide di comperare casa dovrebbe imparare a memoria il relativo capitolo sull’immobiliare prima di procedere con il rogito. Infine da Mare Nostrum al declino del Nord Est, dal turismo all’agricoltura, l’Italia viene messa ai raggi X analizzando quelle criticità che ormai sembrano insuperabili e che la stanno condannando ad una progressiva e lunga fase di impoverimento. In tale senso vengono esaminati fenomeni socioeconomici come la delocalizzazione della vecchiaia e la diaspora di italiani, sia essi studenti che imprenditori, che stanchi dell’immobilismo del paese decidono di andare a vivere in paesi più investment & business friendly. Mollare tutto ed andare all’estero come viene sviluppato nel relativo capitolo non è sempre cosi semplice e spesso può portare ad investimenti di vita completamente fallimentari. Non è detto che abbandonando un inferno come l’Italia si approdi magicamente in un nuovo paradiso. La speranza con cui ci si vuole congedare dal lettore è riposta nella sempre più remota possibilità che nei prossimi anni in qualche modo si possa attuare quel cambiamento improvviso che inneschi un processo di risanamento e ristrutturazione nazionale che tutti quanti noi invochiamo ormai da anni. Buona lettura e buoni investimenti.