La criogenica (cryogenics) è una branca della tecnologia moderna che si occupa di studiare la produzione e l’utilizzo pratico di temperature molto basse per svariate finalità. Quella che interessa maggiormente il genere umano è la criogenizzazione post mortem, la quale consente di arrestare la putrefazione del corpo e le sue funzioni vitali sottoponendo il corpo a temperature estremamente basse (meno 200 gradi Celsius) grazie a capsule di alluminio che contengono azoto liquido. Esiste un’azienda leader al mondo in questo settore, si trova in Arizona negli Stati Uniti e si chiama Alcor Life Extension Foundation. La location di questa impresa non è casuale; è stata scelta una città in Arizona, Scottsdale, piuttosto vicina a Phoenix, per le sue caratteristiche molto peculiari: è infatti la città negli States con il più basso tasso di disastri naturali includendo terremoti, tornando ed uragani. L’insegna alle porte della città fa ben comprendere questo status esclusivo: most livable city in U.S.A. L’hinterland di Phoenix inoltre è perfettamente collegato alle principali arterie stradali statunitensi oltre che ai principali aeroporti mondiali. Questa caratteristica è rilevante per un’azienda che offre un servizio di criogenizzazione post mortem da effettuarsi in poche ore dal decesso legale (entro le sei ore).
L’azienda è stata fondata da un ingegnere aerospaziale della NASA, Fred Chamberlain, nel 1972, che tra l’altro si è fatto proprio criogenizzare alla sua stessa morte. La finalità della fondazione è quella di dare tempo al tempo confidando che in un futuro non molto lontano, non più di 100 anni, esisteranno tecnologie e cure di nuova generazione che consentiranno di ritornare in vita. Al momento attuale sono criogenizzati i corpi di 164 persone provenienti da tutto il mondo e 1224 hanno già prenotato e pagato il servizio di criogenizzazione: una tantum 200.000 dollari americani. Risulta criogenizzato dal 2002 il corpo del più grande giocatore di baseball americano, Ted Williams, storico battitore dei Boston Red Sox con un passato glorioso anche come allenatore (secondo altri commentatori è invece Joe Di Maggio, battitore dei New York Yankees, il più grande giocatore di sempre). Anche Harold Finney, il primo bitcoiner al mondo ad aver ricevuto una transazione in Bitcoin dal misterioso Satoshi Nakamoto, è criogenizzato dal 2014 nel limbo post mortem di Scotssdale. La fondazione ha sviluppato anche un reparto dedicato alla criogenizzazione dei propri pets dove ovviamente sono criogenizzati i cari animali da compagnia di numerosi pazienti.
Alcuni clienti hanno scelto di farsi criogenizzare solo la testa, nella convinzione e speranza di come nel prossimo futuro vivremo in uno stato di quasi immortalità grazie allo sviluppo della bionica, vale a dire protesi meccaniche ed elettroniche innestate sul corpo umano. L’immortalità è sempre stata un mito nella letteratura classica ed uno dei temi principali sviluppati nei romanzi di fantascienza, tuttavia in un futuro non molto lontano quello che ora ci sembra impossibile, potrebbe diventare possibile. A cominciare dalla propria clonazione prendendo alcune parti essenziali del proprio corpo criogenizzato. Il tutto oltre che avere questioni etiche e religiose che non trovano ancora risposta, apre anche un grande punto interrogativo sul piano legale: cosa accade se si riesce a riportare alla vita dopo molti anni chi invece è stato dichiarato oltrepassato dalla normativa giuridica. Per soluzionare sul piano patrimoniale questo assunto, molti pazienti hanno costituito un proprio trust al fine di avere una disponibilità immediata di fondi finanziari in caso di ritorno alla vita. Anche la Fondazione Alcor ha costituito il Patient Care Trust per gestire in forma segregata il denaro che i pazienti hanno versato in un’unica soluzione al fine di ricevere il trattamento criogenico. Attenzione comunque a non confondere la criogenizzazione con l’ibernazione, quest’ultima considerata anche scientificamente possibile e praticabile dall’ortodossia medica.
L’ibernazione infatti rappresenta una condizione biologica in cui le funzioni vitali vengono ridotte al minimo in presenza di una temperatura corporea notevolmente abbassata. L’ibernazione pertanto non può essere praticata in caso di avvenuto decesso legale (cuore e polmoni in stato di arresto). La criogenizzazione invece trova fondamento sul fatto che le cellule non muoiono istantaneamenete in caso di arresto del flusso sanguigno o di apporto di ossigeno: rimangono in uno stato di stand-by per diverse ore. La medicina tradizionale ritiene che dopo sei ore dalla morte legale tutte le cellule del corpo si possano considerare biologicamente morte. Per questo motivo il tempo è vitale per il processo di criogenesi, passate infatti troppe ore dalla morte legale potrebbe essere inutile criogenizzarsi anche nelle migliori ipotesi di sviluppo futuro delle nanotecnologie bioniche. L’ideale in tal senso sarebbe pianificare il proprio decesso in presenza di malattie al momento incurabili al fine di trovarsi a Phoenix quando si attesterà la morte legale. Il processo di criogenizzazione dal punto di vista normativo rappresenta una donazione di organi alla Fondazione Alcor e segue tutto il suo iter burocratico. Tra le varie ipotesi che comunque si paventano in caso di ritorno alla vita in un remoto futuro vi è l’incognita del ricordo, vale a dire che si nutrono forti dubbi che una persona letteralmente resuscitata possa avere memoria di chi sia o di che cosa abbia fatto nel passato.
Per questo ogni paziente della Alcor porta in dotazione con se una cassetta di piccoli oggetti, documenti cartacei, archivi digitali di foto (sperando che si possano ancora visionare) al fine di aiutarlo a ricordare quando sarà il momento. Da menzionare in ogni caso che l’età biologica del corpo non sarà mutata e con essa anche la speranza residuale di vita nel nuovo mondo in cui ci si risveglierà. Tuttavia siamo sicuri che il mondo del futuro sarà migliore di quello di adesso ? Che senso avrà vivere ad una certa età in un mondo in cui tutte le conoscenze e relazioni sociali saranno un lontano ricordo del passato, sempre se si avrà memoria di questo. Immaginiamo per assurdo che la criogenizzazione fosse stata possibile a livello sperimentale nel 1918 alla fine della Prima Guerra Mondiale ed un selezionato numero di giovani soldati italiani caduti al fronte potesse essere oggi resuscitato dopo esattamente 100 anni di stato criogenico. Che Italia vedrebbero oggi ? Famiglie allo sfascio sociale, nazifemminismo dilagante, droga e social network che rimbambiscono le persone, sessualità promiscua con possibilità di affitto d’utero, prostituzione selvaggia ovunque, africani funzionalmente analfabeti raccattati in mezzo al mare e mantenuti dalla fiscalità diffusa, criminalità organizzata che di fatto governa e controlla l’Italia, ideologia di genere insegnata nelle scuole elementari come fosse il verbo di Cristo. Probabilmente tutti converrebbero che forse sarebbe meglio tornare indietro nel tempo piuttosto che in avanti.