Durante i mesi di lockdown oltre all’angoscia che abbiamo avuto per la pandemia siamo stati anche colpiti da una asfissiante infodemia ossia circolazione di una quantità eccessiva di informazioni spesso di dubbia provenienza ed autorevolezza che rendono per questo ancora più arduo il compito di documentarsi su un determinato episodio di cronaca o un determinato aspetto dello scenario pandemico preso tout court. Tra le numerose notizie ed informazioni che circolavano soprattutto perchè alimentate dal tam tam dei social network quella che riceveva maggior attenzione mediatica riconduceva a Bill Gates e le sue opere di filantropia incentrate sulla produzione e vendita di vaccini a livello mondiale. Possiamo dire che in poche settimane proprio grazie all’interazione delle reti sociali Bill Gates si è trasformato in una delle persone più denigrate ed odiate a livello mondiale. Chi è stato messo sul banco degli imputati è risultata essere proprio la Fondazione Bill e Melinda Gates per le sue attività filantropiche rivolte ad enti e soggetti che si occupano di produrre e distribuire vaccini a livello mondiale.
Ovviamente in piena pandemia la stessa fondazione ha manifestato il suo appoggio e supporto per la ricerca e produzione di un vaccino per il coronavirus. Alcuni giornalisti italiani si sono interessati dei legami tra la fondazione e l’industria dei vaccini, ma l’hanno fatto con un approccio molto semplicistico e lacunario, probabilmente perchè carenti di capacità di analisi finanziaria che sono fondamentali per avere una visione di insieme. Ho recentemente pubblicato tre videoclip che hanno approfondito che cosa sia la fondazione, come funzioni ed a chi eroghi contributi finali di sostegno finanziario: le conclusioni sono piuttosto inquietanti. Provo a semplificare il tutto in poche righe. Tanto per iniziare la Fondazione Bill & Melinda Gates si dovrebbe in realtà chiamare Fondazione Warren Buffett in quanto è proprio Warren Buffett che apporta in dote alla fondazione le maggiori risorse finanziarie da utilizzare per le opere di filantropia (nello specifico dieci milioni di azioni della nota holding finanziaria quotata al NYSE denominata Berkshire Hathaway).
Ricordo che Bill Gates (all’anagrafe William Henry Gates III) e Warren Buffett sono grandi amici e siedono assieme nel board di questa stessa società. La Fondazione Gates è strutturata come se fosse un tipico trust anglosassone e i trustees (ossia i soggetti che decidono come si amministreranno le donazioni) sono rispettivamente Bill, la moglie Melinda ed ovviamente Warren Buffet. In Italia ad esempio, giornalisticamente parlando, questa notizia non compare o non viene pubblicizzata. La Fondazione con il tempo ha accumulato un patrimonio mastodontico (ormai 50 miliardi di dollari) tanto da diventare la fondazione privata più grande del mondo. All’interno delle tre clip che ho pubblicato viene spiegata anche la relazione che esiste tra filantropia e religione negli Stati Uniti. Durante gli ultimi dieci anni la fondazione ha effettuato donazioni per diversi miliardi di dollari nel suo complesso a numerose entità ed istituzioni: le prime cinque sono la GAVI Alliance, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il Fondo Mondiale per la Lotta al’AIDS, l’Unicef ed il PATH: quest’ultima è una organizzazione internazionale non profit con sede in Seattle (città natale di Bill Gates) nata per lo sviluppo e diffusione di tecnologie contraccettive (www.path.org).
Balza in ogni caso agli occhi approfondendo l’analisi finanziaria la prima posizione di questa GAVI Alliance, la quale rappresenta una partnership mondiale tra quattro entità: la Fondazione Gates, la Banca Mondiale, L’Unicef e l’OMS. Sarete sorpresi nell’apprendere che GAVI è una sigla e significa Global Alliance for Vaccines and Immunization. Questa organizzazione internazionale ha ricevuto dalla Fondazione Gates oltre tre miliardi di dollari negli ultimi dieci anni, tuttavia appare molto più sorprendente scoprire come siano il Regno Unito e gli Stati Uniti i principali finanziatori di questa Alleanza per i Vaccini, seguiti a loro volta da Norvegia, Germania, Francia, Italia (con 465 milioni di dollari), Canada e Olanda. Ovviamente compaiono numerose altre nazioni ed istituzioni mondiali come il Lions Club o la Fondazione Rockfeller che contribuiscono con importi molto più contenuti. Trattandosi di una organizzazione mondiale che si occupa di coinvolgere enti, istituzioni e paesi di tutto il pianeta appare subito molto curioso il fatto che non vi siano donazioni di entità rilevante da parte della Cina, in considerazione del ruolo di seconda economia mondiale e di prima nazione per la vastità della sua popolazione. Ulteriori approfondimenti direttamente sul sito della GAVI Alliance.