La maggior parte degli europei pensa che lo sport più praticato al mondo sia il calcio: sicuramente quest’ultimo è il più popolare ossia il più seguito con quasi tre miliardi di persone, mentre in seconda posizione si colloca il cricket (che non ha nulla a che vedere con il baseball statunitense) con quasi due miliardi di followers, l’ottanta percento dei quali risiede in Pakistan ed India. Con vostra grande sorpresa lo sport più praticato al mondo nel senso di sport effettivamente giocato è il golf. Fermatevi a pensare un momento: rappresenta l’unico sport che potete praticare sino al giorno prima di morire, uno sport che generalmente praticano anche le donne molto anziane. Il calcio invece è caratterizzato da una curva a campana rovesciata ossia con l’avanzare dell’età si è costretti per evidenti ragioni fisiche ad abbandonarlo nella pratica ed a seguirlo solo alla televisione o dal vivo allo stadio. Il golf invece ha un approccio completamente diverso, più avanza l’età, il tempo libero, la disponibilità economica ed il desiderio di staccare la spina, più aumenta il numero di persone (tanto maschi quanto femmine) che lo praticano, soprattutto per gli aspetti salutari che produce e la facilità di apprendimento di un livello di gioco molto basico. Gli sportivi più pagati al mondo (tolti Ronaldo, Messi, Federer ed Hamilton) sono giocatori di golf, baseball e football americano. Ovviamente un paese come l’Italia che è calcio-centrico non vede oltre i novanta minuti di una partita di calcio o le storiche rivalità calcistiche tra squadre un tempo italiane.
In Italia ancora ad oggi il golf è considerato uno sport aristocratico, disponibile solo ad una ristretta elite, la cui iniziazione è spesso fuori dalla portata di molti. Questa impostazione discriminatoria tipicamente italiana non si incontra invece in altri paesi occidentali in cui andare al campo da golf equivale a dire in Italia vado ogni settimana in palestra per il fitness o la pesistica. Ho imparato a giocare a questo sport frequentando il Royal Malta Golf Club circa dieci anni fa iniziando senza grandi pretese prima come autodidatta, seguendo i video tutorial di David Leadbetter su YouTube. Da allora nel tempo oltre ad aver migliorato la qualità e quantità del gioco ho sempre coltivato l’idea di vivere all’interno di un golf resort, obiettivo che ho conseguito proprio lo scorso anno, soggiornando per diversi mesi in uno dei più prestigiosi golf resort della Spagna Continentale. Andiamo per gradi. Negli ultimi tre anni mi sono specializzato nello studio di un fenomeno economico-demografico che prende il nome di delocalizzazione della vecchiaia, traduzione italianizzata dall’inglese di retirement planning. Nelle altre economie occidentali, soprattutto quelle anglosassoni, è consuetudine pianificare il modo e soprattutto il luogo (location) in cui si desideri trascorrere la parte non lavorativa della propria vita, generalmente individuando nazioni con un clima molto gradevole. Sostanzialmente una volta percepita la pensione o qualche altra forma di rendita finanziaria ci si trasferisce quasi definitivamente per apprezzare al meglio il tempo libero e soprattutto la qualità del tempo libero che si ha a disposizione. Negli States ad esempio la Florida è regina incontrastata per tutti i pensionati americani. In Italia invece questo fenomeno ha iniziato a manifestarsi di recente, con un taglio decisamente aberrante dovuto solo a ragioni di sopravvivenza economica.
Cosa significa in termini partici vivere in un golf resort ? Partiamo da un assunto: non è obbligatorio che sappiate giocare a golf o che vi piaccia il golf ! Nella maggior parte dei casi i residenti di un golf resort non praticano nemmeno tale sport, hanno scelto infatti tale stile di vita per essere immersi costantemente in una location silenziosa, circondata dal verde e dagli animali, con abbondanza di laghetti e piste ciclabili, distante anni luce dai centri metropolitani o dalle aree industriali, con la sicurezza (peace of mind) che tale environment è vigilato e protetto costantemente da un servizio di security privata. In Italia esistono pochissime strutture con questo assetto: quello più rinomato e conosciuto è Albarella (appartenente al Gruppo Marcegaglia) in prossimità del Delta del Pò, ed in ogni caso il resort è condizionato purtroppo alle leggi climatiche della Regione Veneto. Tre nazioni europee invece si sono specializzate in queste tipologie di strutture residenziali e ricettive: Spagna, Portogallo e Cipro, potendo contare sulla loro favorevole posizione geografica, Malta dovrebbe iniziare a concepirlo per l’isola di Gozo. L’idea di fondo è quella di attirare tanto retired persons quanto high net worth individuals che desiderino abbandonare il frastuono ed il logorio della vita metropolitana per riscoprire un ritorno alle origini abbracciando il verde ed il karma della natura. In questi ultimi tre anni penso di aver visitato circa quattro dozzine di golf resort nell’Europa Mediterranea e di aver ispezionato qualcosa come duecento tipologie di appartamento all’interno di golf resort europei. Un’esperienza professionale molto appagante e divertente che mi ha fatto con il tempo anche apprendere un diverso modo di approcciare un investimento immobiliare in un golf resort.
Ad esempio soprattutto in Spagna ed in Portogallo (Algarve) i golf resorts sono oggetto di investimento da parte di fondi e società immobiliari. Le varie tipologie di soluzione immobiliare vengono acquistate per potere essere successivamente messe a reddito per tutto l’anno. Se acquistate un appartamento da investimento in una zona costiera italiana, generalmente il potenziale di income è limitato alla stagione estiva (solitamente tre mesi) con le problematiche tipiche di messa a reddito degli immobili che abbiamo in Italia. Nei golf resort (solo per i paesi mediterranei) l’outlook è decisamente atipico. Durante i mesi autunnali/invernali potete affittare il vostro appartamento ai giocatori di golf (professionisti e non) che giocano durante questo periodo (alta stagione per questo sport). Mentre in primavera/estate potete affittare l’appartamento a famiglie solitamente del nord europa (britannici, scandinavi e sassoni) che desiderano fare una o più settimane di vacanza. Solitamente questi golf resort sono ubicati in prossimità della costa turistica, ma non nella costa, proprio per non essere soggetti alla confusione e locura tipica delle località che attraggono invece il turismo di massa in piena estate. In questo modo l’immobile gira a reddito quasi tutto l’anno con un yield che arriva anche oltre il 15% sul prezzo di mercato attuale, soprattutto in Spagna. Quelli che comunque beneficiano maggiormente di tali opportunità sono professionisti ed imprenditori che fanno il long weekend con la famiglia: partono con l’aereo low cost da Londra, Bruxelles, Copenaghen o Stoccolma il venerdi primo pomeriggio; hanno una loro auto parcheggiata all’aeroporto con tariffa abbonamento annuo, il resort è al massimo ad un’ora di superstrada, si riposano, giocano, vanno in piscina, fanno il barbeque all’aperto con la famiglia la domenica all’interno della loro abitazione di proprietà, e ripartono il lunedi mattina pronti per l’ufficio nel pomeriggio. In questo modo pagano molto meno che fare un weekend nel loro stesso paese, generalmente poco accogliente sul piano climatico, potendo invece beneficiare di uno dei migliori climi del mondo, proprio quello mediterraneo.