In Italia la corruzione è un fenomeno molto più diffuso che in altre nazioni occidentali, in Europa ci posizioniamo al terzultimo posto dopo Grecia e Romania. Un’economia corrotta funziona in forma inefficiente e solitamente cresce anche poco in quanto danneggia la libera concorrenza visto che premia chi riesce a corrompere. Le elefantiache dimensioni delle amministrazioni centrali unitamente a leggi sempre più spesso di difficile interpretazione creano le condizioni migliori per il proliferare della corruzione. I suoi costi purtroppo non sono facilmente quantificabili ed identificabili, trattandosi di un malcostume a cui spesso non consegue una denunzia o una condanna, con possibili ritorsioni a carico personale in alcune regioni meridionali. L’impatto principale in termini economici per i contribuenti è identificabile nell’incremento ingiustificato dei costi delle grandi opere. Rispetto all’era di Tangentopoli, in cui al centro delle inchieste per corruzione figuravano principalmente le tesorerie dei partiti politici, oggi la corruzione si manifesta con dinamiche di nuova generazione che interessano maggiormente più il proprio tornaconto personale.
Il contrasto a questo malcostume nazionale dovrebbe essere incentrato più sulle attività di prevenzione che su quelle della repressione visto che al momento non rappresentano più di tanto un deterrente efficace: le pene per tali reati difficilmente superano i due anni. Per questo motivo tra le misure di riforma economica più innovative che compaiono sul programma politico di Metesis si trova l’ideazione di WikiBribes ossia una piattaforma online di denunzia anonima dei dipendenti pubblici che si macchino di tale reato. WikiBribes proprio come lo era WikiLeaks di Julian Assange garantisce l’anonimato della fonte che denunzia i fatti oggetto di corruzione ed al tempo stesso permette al soggetto che si attiva per effettuare una denunzia il diritto ad una ricompensa qualora a fronte delle attività investigativa degli inquirenti sia dimostrata la bontà dei fatti oggetto di denunzia. Tali caratteristiche e funzionalità sono realizzabili proprio grazie ad una dedicata blockchain platform a cui sia associata l’emissione da parte delle amministrazioni centrali di una digital altcoin. Sul piano pratico la denunzia online effettuata sulla piattaforma di WikiBribes genera un ticket univoco con un QR code che da diritto ad una ricompensa in altcoins al solo portatore del ticket: ovviamente in caso di perdita del ticket non è possibile avere alcuna pretesa di ricompensa (immaginatelo proprio come un biglietto della Lotteria Italia).
Alcuni contestatori di questa innovazione proposta da Metesis la considerano inutile in quanto in Italia esiste già qualcosa del genere ossia la Legge 179 del 2017 nota come disposizioni per la tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato. Giornalisticamente parlando è conosciuta anche come la legge di protezione per i whistleblowers: quest’ultimo è un termine inglese indicante una persona che lavorando all’interno di un’organizzazione, di un’azienda pubblica o privata si trova ad essere testimone di un comportamento irregolare, illegale, potenzialmente dannoso per la collettività e decide di segnalarlo all’interno dell’azienda stessa o all’autorità giudiziaria o all’attenzione dei media, per porre fine a quel comportamento. Il vocabolo whistleblower significa letteralmente soffiatore di fischietto. Diciamo subito che in Italia qualcosa di più infelice non si poteva concepire per incentivare gli italiani a denunziare potenziali episodi di corruzione o di mala gestione delle risorse pubbliche. Whistleblower in lingua italiana potrebbe per questo essere tradotto come talpa, spia o informatore. Ad ogni modo il legislatore italiano non si è inventato niente, ha semplicemente copiato dagli Stati Uniti importando appunto la figura del whistleblower, il quale nella cultura statunitense dovrebbe più spifferare comportamenti illeciti delle grandi multinazionali agli uffici federali che episodi di corruzione negli uffici pubblici.
Per semplicità espositiva, la legge italiana si occupa di definire le modalità attraverso cui si debba fare la denunzia, le persone preposte a cui debba essere inoltrata (suddividendo la casistica tra pubblico e privato) e le tutele che vengono garantite a chi effettua la denunzia. Partiamo subito dicendo che le tutele per il whistleblower (leggasi talpa o spia) non sono l’anonimato, ma uno scudo astratto contro eventuali ritorsioni messe in essere dal datore di lavoro o dal proprio superiore (ad esempio il licenziamento, il demansionamento o il trasferimento). Pertanto sul piano pratico, nome, cognome, codice fiscale e cosi via di chi denunzia non possono essere sconosciuti in quanto la denunzia necessita di essere presentata e firmata da qualcuno: la legge italiana sempre in astratto garantisce la riservatezza dell’identità del whistleblower almeno per tutta la durata di un eventuale procedimento giudiziario apertosi a fronte della denunzia da parte del whistleblower. Quest’ultimo può stare tutt’altro che sereno in quanto proprio egli è responsabile della segnalazione: le tutele previste nei suoi confronti non operano infatti nel caso abbia agito con dolo o colpa grave, per questo una segnalazione infondata può sfociare anche in un procedimento penale contro lo stesso per diffamazione o calunnia.
Il datore di lavoro o il superiore in ogni caso può licenziare arbitrariamente il whistleblower il quale tuttavia può esporre le ritorsioni subite direttamente all’ANAC (Authority Nazionale Anti Corruzione) o all’Ispettorato del Lavoro, i quali possono irrogare sanzioni fino a 50.000 euro nei confronti dei soggetti che non abbiano rispettato le tutele garantite a chi denunzia episodi di corruzione. Ovviamente non è prevista alcuna ricompensa o bonus economico al whistleblower dalla suddetta legge italiana in quanto secondo la giurisprudenza italiana vi sarebbe il rischio di incentivare la denunzia di episodi falsi nella speranza di ricevere una ricompensa. Nel programma politico di Metesis la funzione di WikiBribes è assolutamente distruptive per l’intera economia italiana in quanto consente di garantire due aspetti determinanti per il successo del contrasto alla corruzione: in primo luogo l’anonimato, grazie alla potenzialità tecnologica di una piattaforma blockchain predisposta alla ricezione delle denunzia senza l’indicazione di dati anagrafici ed in secondo luogo l’incentivo economico rapportato in percentuale ai fondi recuperati con l’attività di denunzia. Il bonus o la ricompensa sarebbero erogati medianti una new altcoin che garantirebbe l’anonimato del percipiente. Questa new altcoin avrebbe inoltre anche valore legale all’interno del sistema paese in quanto potrebbe essere utilizzata per il pagamento delle imposte verso gli uffici finanziari. Scopri tutta l’offerta politica trasversale di Metesis su www.metesis.it