Nel 2018 ho effettuato una scelta professionale molto coraggiosa e contro corrente per l’epoca: abbandonare quasi totalmente il mondo degli investimenti finanziari tradizionali per concentrarmi sul trading, sviluppo ed adozione dei digital assets, volgarmente conosciuti con il sostantivo piuttosto riduttivo di crypto valute. In quell’epoca si riteneva che Bitcoin e tutto il suo sottobosco rappresentasse un mondo a sé stante, indipendente dalle principali variabili macroeconomiche e non correlato all’andamento dei mercati finanziari tradizionali. La scelta di dedicarsi a quel mondo emergente, nuovo ed al tempo stesso molto insidioso, poggiava proprio su queste convinzioni che purtroppo oggi risultano completamente anacronistiche e forse anche autoreferenziali. I crypto markets oggi sono diventati una costola dei mercati finanziari tradizionali, si muovono in evidente correlazione con questi ultimi, in particolar modo Bitcoin & Company rappresentano ormai un nuovo surrogato finanziario di asset rischiosi. Se pensiamo alle motivazioni del creatore di Bitcoin, tal Satoshi Nakamoto [forse Harold Finney], ci rendiamo conto che tutte quelle nobili aspettative ed aspirazioni sono state ampiamente disattese da tempo: purtroppo il prezzo di Bitcoin oggi è più manipolato di un pene durante un film a luci rosse con attrici hard di fama mondiale.
Questo è dovuto all’elevato livello di finanziarizzazione che ha raggiunto questo settore di nicchia: anche se al momento in cui sto scrivendo vale quasi un trilione di dollari. L’arrivo e l’ingresso, lento e progressivo, di attori del mercato dell’industria dell’asset management tradizionale [quelli che spesso sono citati come players istituzionali] ha prodotto un cambio di genetica sostanziale alla crypto sfera: tanto per fare un esempio pratico, nel 2017 non esistevano fondi che investivano in Bitcoin, oggi nel 2022 abbiamo invece una prateria di prodotti regolamentati che detengono Bitcoin e numerose main altcoins in custody segregata, oltre a strumenti finanziari complessi che ne replicano sinteticamente l’andamento ricorrendo ad esposizioni con contratti futures o swap agreements. Da dove ci troviamo ora non si torna più indietro. Numerose altcoins rappresentano oggi casi di successo e di adozione a livello mondiale [Solana, Polygon, Algorand, tanto per citarne alcune]: queste blockchains non sono più semplici digital assets, rappresentano in vero gli embrioni di aziende fintech destinate ad avere un ruolo da protago-nista durante tutto questo decennio.
Chi investe come neofita o necessita di effettuare un reset di portafoglio alla propria asset allocation, magari ancora basata sull’anacronistico sovrappeso di Bitcoin rispetto a tutto il resto, deve essere consapevole dei cambiamenti strutturali nel mondo del crypto asset management, abbandonando tutte quelle aberranti gabbie mentali che da anni vengono propinate agli investitori neofiti dai massimalisti di Bitcoin. Capitali Coraggiosi è incentrato proprio su questo mantra: far comprendere al lettore/investitore che siamo innanzi ad un cambio di genetica irreversibile della crypto sfera e che quello che ha potuto dare soddisfazione in termini di rivalutazione negli anni passati non è assolutamente scontato che lo rifarà nel prossimo futuro. Per comprendere dove e come ricercare valore nella crypto sfera è doveroso in prima battuta abbandonare tutti i ridicoli slogans che avete sentito in questi ultimi anni, soprattutto quelli sdoganati dai massimalisti di Bitcoin, in secondo luogo è inevitabile fare luce su alcune falsità ideologiche su Bitcoin che non ti permettono di compren-dere come investono razionalmente i players istituzionali ed infine è necessario il coraggio di investire contro corrente ricercando il potenziale di adozione su alcune blockchains e crypto projects emergenti.
Ricordate che l’elevata finanziarizzazione della crypto sfera rende ogni giorno sempre più complesso questo mondo parallelo ai mercati finanziari regolamentati ed al tempo stesso richiede una capacità di analisi finanziaria che purtroppo non si incontra ascoltando i fuffaguru o peggio i fuffaldini dei social network, il cui scopo è vendervi ridicoli corsi e seminari incentrati su concetti banali ed anacronistici, pompati ad arte da patetici slogan per analfa-beti funzionali. YouChain S.p.A. investe i propri capitali di rischio con coraggio in qualcosa che la moltitudine ancora non vede o peggio non è in grado di apprezzare in quanto rimbambita da insulsi luoghi comuni o inebetita da modelli di portafoglio ormai decrepiti, del tipo 80% in Bitcoin, 15% in Ethereum ed il resto in exchange tokens o meme coins. I capitali di rischio di YouChain S.p.A. sono capitali coraggiosi ossia capitali che cercano una elevata remune-razione a seguito di allocazioni di investimento audaci in grado di replicare convinzioni tematiche di investimento alternative nella crypto sfera: Capitali Coraggiosi vuole essere una guida per aiutare il lettore che voglia approfondirle e comprenderle.